Le Cinture del Karate (OBI)


Funakoshi attraverso il sistema dei gradi stabilì una gerarchia basata sulla capacità tecnica, espressa attraverso i colori della cintura. Intorno alla vita si trova un importante meridiano del Ki: la cintura deve trovarsi esattamente in questo punto. La cintura permette di prendere coscienza della forza che c’è in noi e di concentrarla al meglio nella zona del ventre (hara); come la cintura non deve essere mai troppo stretta o allentata così l’hara non deve essere troppo teso o rilassato.



Ecco il seguito della testimonianza di S. Gima:

"Quanto alla cintura, pensavo di mettere la mia cintura nera di judo e chiedere in prestito una cintura nera per il maestro Funakoshi a un compagno del pensionato. Allora, il maestro Funakoshi disse: "Non posso mettere la cintura nera di judo, perché non conosco il judo. Sarebbe villano portare la cintura nera di judo davanti a grandi adepti di judo. Si faccia prestare una cintura bianca da uno studente del pensionato". Era estremamente corretto, e rifiutava ciò che non era giusto. Era un educatore. Ma se il maestro Funakoshi metteva una cintura bianca, io non potevo mettere la mia cintura nera. Avevamo perciò bisogno di due cinture bianche. Sfortunatamente non avevamo potuto trovarne due tra i pensionanti, e il momento della dimostrazione si avvicinava. Abbiamo deciso di trovare una buona soluzione giunti al Kodokan. Abbiamo esposto il problema al segretario e ricevuto la risposta dal Maestro Kano: "Mettetevi la cintura che avete". Abbiamo allora preso ciascuno una cintura nera di judo. Ma il Maestro Funakoshi, essendo una persona di onestà scrupolosa, non appena la dimostrazione fu terminata cambio la cintura con quella del suo kimono da città ".



Le cinture bianca e nera sono state quindi utilizzate prima nel judo. Questa testimonianza ci lascia supporre che sia a partire dal sistema del judo, che il kimono bianco e le cinture bianca e nera siano state introdotte nel karate. La tenuta di G. Funakoshi e S. Gima nel 1921 sarà ripresa a poco a poco dagli altri, e si fisserà come modello per il karate.

Questa espressione implica che il colore della cintura esprima il livello del praticante. Le cinture di colori diversi sono un'invenzione recente. Dopo gli anni Cinquanta i colori si sono moltiplicati dapprima nel judo, poi, con una decina d'anni di ritardo, questo sistema è stato ripreso nel karate. E oggi, il colore delle cinture assume via via più varietà. Tra la nera e la bianca si trovano la gialla, 1'arancione, la verde, la blu, la marrone. Inoltre, per marcare bene la posizione di Maestro, si sono fabbricate cinture rosse o bicolori, rosse e bianche. L'idea dell'associazione tra il colore della cintura e il grado si è fissata quando è stata stabilita una forma semplificata di pratica del judo. Prima della formalizzazione del judo si indossava ufficialmente 1'hakama (pantalone largo) sopra 1'abito da allenamento. Cosi non si vedeva più la cintura, di cui si ignorava il colore. Invece quando J. Kano ha formalizzato 1'abito da allenamento con un kimono bianco, un semplice pantalone e una cintura sopra al kimono, il colore della cintura è diventato visibile. Di qui 1'idea di distinguere il livello dal colore della cintura.



DAN - I gradi

All'inizio, nel judo, si applicava una divisione in cinque gradi e non in dieci, come al giorno d'oggi. J. Kano ha rilasciato per la prima volta un grado di 1° dan a due suoi allievi, Tsunejiro Tomita e Shiro Saigo, nel 1883. Allora aveva solo 23 anni. Elaboro le varie tecniche di judo esercitandosi quotidianamente con i suoi allievi. La maggior parte delle tecniche di judo sono state formalizzate e denominate, d'altronde, nel corso dell'allenamento con i suoi allievi. J. Kano scrive: "Shiro Saigo era il mio più grande partner, insieme abbiamo trovato ed elaborato le tecniche del judo attuale". Secondo J. Kano il livello di pratica di S. Saigo non era lontano dal suo, ciò che, a rigor di logica, significa che all'epoca, se J. Kano gli ha attribuito il 1° dan, egli stesso non sarà stato piu del 2° dan. Ed è con un livello che non andava oltre il 2° dan e all'età di 23 anni che egli ha fondato il judo. Tuttavia il contenuto e la qualità di questo 2° dan non sono gli stessi di oggi. E' così che all'inizio del judo egli non ha avuto bisogno di creare molti gradi. La loro creazione è andata di pari passo con la progressione di J. Kano e dei suoi allievi e con 1'espansione del suo gruppo che formava il dojo Kodokan. Nel corso degli anni Venti, J. Kano da questo consiglio a G. Funakoshi:"Deve applicare un sistema di gradi, se desidera dare una diffusione al karate". E' nel 1924 che G. Funakoshi rilascia i suoi primi diplomi di 1° dan a S. Kasuya e S. Gima; per la prima volta, il sistema dei diplomi era applicato nel karate. Gli altri maestri di karate faranno progressivamente lo stesso. All'inizio, come nel caso del judo, è stato applicato un sistema in cinque gradi, poi, molto rapidamente, si passerà a dieci gradi.



Resta un'altra domanda: a partire da che momento si è cominciato a utilizzare il termine dan. Il termine dan era in uso in diverse discipline per esprimere il grado di una persona nelle diverse tappe della pratica della sua arte. Era utilizzato nella scuola Jigen-ryu, di spada giapponese. Era anche in uso nella pratica del gioco del go fin dall'epoca Edo. Si utilizzava generalmente il termine dan per esprimere una progressione in tre gradini: sia shodan, nidan e sandan, sia shodan, chudan e jodan. Tuttavia, nel budo giapponese si utilizzavano generalmente i termini kirigami, mokuroku e menkyo, per designare le tre tappe della progressione. Esistevano però delle eccezioni, e alcune scuole avevano una classificazione di gradi in sei, sette o otto dan. Il Butoku-kai, organizzazione ufficiale che raggruppava tutte le discipline del budo, fissò, nel 1902, le modalità di attribuzione del titolo di maestri nel budo. Questo comporta tre gradini, in ordine crescente: Renshi, Kyoshi e Hanshi. L'esame è organizzato dall'associazione dei maestri di budo di più alto grado del Butoku-kai, la cui sede è a Kyoto. Il Butokukai sarà sciolto dopo la seconda guerra mondiale, e i diplomi cesseranno di essere rilasciati.

I livelli degli studenti da cintura bianca a cintura marrone vengono suddivisi in Kyu che vuol dire classe, ma anche "cercare". Dal decimo livello cintura bianca (Jukyu) al primo livello cintura marrone (Ikkyu) vengono così suddivisi:

 

- Ikkyu  - Nikyu – Sankyu – Yonkyu – Gokyu – Rokkyu – Hichikyu – Hachikyu – Kukyu - Jukyu

 

Dopo il grado di marrone c'è il passaggio a cintura nera 1° Dan che significa gradino o ancor meglio primo uomo. dal 1° Dan (Ikidan) al decimo Dan (Judan) sono così suddivisi.

 

- Ikidan – Nidan – Sandan – Yodan - Godan

dal 3° Dan al 5° dan si può avendo passato i relativi esami qualificarsi SENSEI - giovane insegnante.

 

- Rokudan - Shicidan

Con questi gradi si può ottenere la qualifica di RENSHI -assistente

 

- Hachidan - Kudan

Con questi gradi si può ottenere la qualifica di KYOSHI - istruttore

 

- Judan

la qualifica é di HANSHI - maestro

 

SHIHAN – Maestro da imitare. Titolo onorifico.

                                                                                                                                                               

TRADIZIONE:

1-   ren-shi – l’inizio – shu

2-   kyo-shi – la forma – ha

3-   han-shi – l’arrivo – ri

4-   shi-ke – il capo della 4 vie (tecnica-cultura-modestia-speranza)

5-   soke – colui che prosegue la via

6-   so shi soke – colui che sarà soke fra 100 anni  (dopo 100 anni ci sarà il primo soke)

7-   men-kyo kai den – rotoli d’insegnamento

8-   gozen sama – nobile guerriero

 

 

LE CINTURE

Bianca – iniziare

Gialla – il primo raggio di sole

Arancio-violetto – il colore del sole

Verde – penetrare la foresta

Blu – il cielo del Giappone

Marrone- terra

Nera – l’universo (la ionosfera è nera)

Bianca-rossa – lunga vita

 

Rossa – al di là della vita (la luce)